Premessa
L’amministrazione chiamata a guidare il Comune di Brindisi nel mandato 2023-2028 avrà come punti di riferimento fondamentali, ai quali ispirare l’intera azione amministrativa, i contenuti dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU. I 17 obiettivi – infatti – fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: ECONOMICA – SOCIALE – ECOLOGICA. La Commissione europea ha ribadito l’importanza della realizzazione dei 17 obiettivi durante il discorso di apertura della seduta plenaria del Parlamento Europeo presieduta da Ursula von der Leyen (Luglio 2019), ribadendo anche i contenuti dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Gli obiettivi sono:
1: Sconfiggere la povertà
2: Sconfiggere la fame
3: Salute e benessere
4: Istruzione di qualità
5: Parità di genere
6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari
7: Energia pulita e accessibile
8: Lavoro dignitoso e crescita economica
9: Imprese, innovazione e infrastrutture
10: Ridurre le disuguaglianze
11: Città e comunità sostenibili
12: Consumo e produzione responsabili
13: Lotta contro il cambiamento climatico
14: Vita sott’acqua
15: Vita sulla Terra
16: Pace, giustizia e istituzioni solide
17: Partnership per gli obiettivi.

Metodo
L’azione del Comune di Brindisi sarà volta al perseguimento di detti obiettivi – costituenti oramai patrimonio culturale diffuso sia dei cittadini che delle aziende – con la creazione di un ufficio preposto alla elaborazione ed attuazione dei principi medesimi, in sinergia con tutti gli Enti territoriali e con un continuo confronto con il Governo Nazionale (anche d’intesa con la cabina di regia “Benessere Italia”) e gli enti pubblici di ogni livello, anche, al fine di poter ricevere i finanziamenti necessari per la realizzazione dei propri investimenti. Occorrerà, pertanto, perseguire un’attività di coordinamento, collaborazione e di confronto con tutti gli enti operanti o aventi competenze riguardo al territorio della città di Brindisi: dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori della cultura, dell’informazione e della sanità. Obbiettivo è quello di accrescere il pregio e fare il bene del territorio.
Le leve che saranno utilizzate per lo sviluppo socio-economico del territorio di Brindisi sono già presenti nell’ambito del sistema macro dell’area economia brindisina e sono da considerarsi – a ragione – i pilastri fondamentali dell’intero Piano di crescita e sviluppo, utilizzabili da subito, adeguatamente capaci, quindi, di consentire il raggiungimento degli obiettivi del Piano di sviluppo sostenibile della città.
Si fa riferimento ai seguenti poli e sistemi che rappresentano gli assets già disponibili presenti nel territorio comunale sulle cui strategie di crescita e sviluppo potrà esercitarsi l’azione della nuova amministrazione comunale. Le attività amministrative e procedurali dovranno, pertanto, agevolare le azioni poste in essere dai soggetti economici che operano sul territorio assicurando loro, anche, la realizzazione di tutte le infrastrutture secondarie di supporto agli investimenti.


Agricoltura


Infrastrutture, lavoro e formazione

La diffusa sensibilità all’ambiente, diventata oramai patrimonio comune, fa sì che le stesse aziende orientino la propria attività a quella di uno sviluppo sostenibile, ossia estremamente rispettoso dell’ambiente e della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Occorrerà agevolare tale percorso favorendo tutti gli insediamenti industriali orientati al perseguimento di detta finalità. Brindisi dispone di una importante area industriale che andrà valorizzata creando le condizioni – anche di incentivazione – per attrarre il maggior numero di aziende possibili.
Le aziende sono oggi le prime ad essere consapevoli di avere un futuro solo se orientate ad uno sviluppo sostenibile e l’amministrazione dovrà porre in essere tutte le azioni necessarie per attrarre tali imprese e per consentire il migliore esercizio delle loro attività, anche riguardo ai tempi di rilascio delle autorizzazioni necessarie.

Il sistema infrastrutturale basato su porto – aeroporto – rete viaria – derivazioni stradali – rete ferroviaria – area di sviluppo industriale può consentire di svolgere un polo di primo piano nel sistema nazionale dei trasporti oltre che contribuire allo sviluppo del turismo e del sistema economico dei servizi e del commercio.
L’obiettivo prioritario è quello di far caratterizzare detto polo come hub intermodale di rilevanza internazionale ed area di logistica integrata in stretta connessione con i Piani strategici di ALI puglieselucana e con la ZES Adriatica Interregionale che – a loro volta – coinvolgono l’Autorità del sistema portuale Mar Adriatico Meridionale. Queste “aree logistiche integrate” devono includere un sistema portuale con retroporti, interporti o piattaforme logistiche e le rispettive connessioni con i corridoi multimodali della rete europea di trasporto. Occorrerà, infine, perseguire l’inclusione del porto di Brindisi nei porti denominati core e l’inclusione del porto di Brindisi nella Rete Ten-T. L’istituzione della ZES Adriatica Interregionale che comprende anche il territorio comunale brindisino incentrato su porto ed aeroporto, rappresenta uno strumento anche finanziario da porre a disposizione dello sviluppo del polo logistico poiché dovrebbe generare nuovi investimenti che andranno a localizzarsi nell’area compresa nella ZES. Brindisi diventerà la “città porto” non solo industriale ma commerciale e turistico e la “città delle infrastrutture”. Sistema turistico-culturale-paesaggio che deve diventare una “industria” dell’accoglienza ed una vetrina di eventi di qualità e nel quale occorre intensificare la propensione agli investimenti unitamente a quelli riferibili alle attività economiche con esso connesse quali l’enogastronomia, i servizi culturali ed ambientali. A tali obiettivi saranno finalizzati il miglioramento delle condizioni e dello standard qualitativo dell’offerta e della fruizione del patrimonio naturale, archeologico, storico, culturale contestualmente al miglioramento della capacità attrattiva del territorio. Il Comune adotterà una politica di affiancamento e di servizio alle attività svolte da Aeroporti di Puglia in particolare per quelle destinate all’incremento del flusso dei passeggeri nell’aeroporto di Brindisi.

La rinascita e la costruzione di un nuovo sviluppo del territorio non può che passare anche dall’economia della conoscenza e dal potenziamento degli insediamenti universitari in città. Brindisi infatti deve trasformarsi da città “sede” di alcuni corsi universitari in città universitaria a tutti gli effetti, con tutte le ricadute economiche, sociali e culturali che ciò comporta. In questa direzione va l’investimento da 15 milioni per la realizzazione di un polo urbano della formazione attraverso la rigenerazione di un’area oggi degradata del centro storico (dall’ex istituto marconi fino al parco della rimembranza) ristrutturando diversi immobili in abbandono da destinare a sede universitaria, residenze, mensa, servizi sportivi e culturali. Accanto a questo deve essere intensificato il dialogo istituzionale con gli atenei pugliesi e la Regione Puglia per ottenere adeguati investimenti capaci di accrescere l’offerta formativa con corsi caratterizzanti e in linea con le peculiarità e le direttrici di sviluppo del territorio (così come iniziato con i nuovi corsi di sviluppo sostenibile e di cooperazione internazionali). In questo senso uno dei temi chiave è sicuramente l’economia del mare e Brindisi si può candidare a ospitare un “Hub del Mare”, come polo della formazione e dell’innovazione sui temi della blue economy da inserirsi nella grande opera di riqualificazione dell’ex collegio Tommaseo finanziata dal  CIS.

Il Comune di Brindisi intende presentare agli enti pubblici erogatori di contributi e finanziamenti agevolati, pubblici, nazionali e comunitarie i propri progetti di investimento aventi un livello di priorità determinato, mediante la consultazione pubblica più ampia ed articolata destinati direttamente al finanziamento degli interventi per azioni di efficientamento energetico di edifici pubblici comunali, per la riqualificazione delle aree industriali, per il recupero delle aree comunali dismesse, per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e per la promozione del patrimonio immateriale ricadenti nel territorio comunale, per la riqualificazione e rigenerazione del centro urbano cittadino e dei quartieri più degradati, per il sostegno dell’inclusione sociale e dei social housing per giovani e fasce deboli, per la realizzazione di infrastrutture turistiche e per la promozione e valorizzazione dei beni demaniali e naturali ambientali, archeologici, storici e, infine, per l’efficientamento ed adeguamento statico del patrimonio comunale, per la tutela del suolo e delle coste, per la bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati. I progetti saranno candidati all’acquisizione delle risorse finanziarie pubbliche necessarie per la loro realizzazione. In particolare, ci si riferisce alle risorse stanziate con il Piano Operativo FESR-FSE+ – ai contributi per investimenti ex-Legge di stabilità 2021- con cui sono stati assegnati alla Regione Puglia risorse per il periodo 2021-2034 pari a circa milioni 349, al PNRR relativamente agli investimenti dei Comuni. A proposito di ciò, il Comune di Brindisi dovrà predisporre un percorso di alta formazione dei propri dipendenti ed anche di acquisizione di nuovo personale al fine di non perdere l’occasione di acquisizione di risorse assai utili per lo sviluppo del territorio.
Considerato che il Comune di Brindisi è stato assegnatario di risorse per milioni 52,262. A fronte di quattro progetti di investimento mediante le risorse rivenienti dal Fondo sviluppo e coesione – FSC- 2014-2020 con il quale è stato finanziato il Contratto istituzionale di sviluppo -CIS Brindisi- Lecce Costa Adriatica- attiverà immediatamente il confronto con tutti i soggetti istituzionali nazionali e locali allo scopo di candidare nuova progettazione in riferimento alla seconda fase attuativa del CIS.

Brindisi è rimasta per anni ostaggio tra questo binomio. Entrambe le componenti sono essenziali per uno sviluppo corretto della città a favore dei cittadini. La qualità della vita dei brindisini, la loro sicurezza e la creazione di posti di lavoro, devono ritenersi oggi obiettivi contemporaneamente perseguibili, stante le intervenute linee  guida mondiali, europee e nazionali in tal senso.
E’ assolutamente necessario un tavolo permanente di confronto tra gli enti (in primo luogo con l’Autorità Portuale e con il Consorzio ASI per lo sviluppo industriale) per delineare gli interventi necessari per lo sviluppo della città e per dotare la stessa delle infrastrutture necessarie per il suo sviluppo, monitorandone anche i tempi di realizzazione.
Brindisi dispone di una importante area industriale che andrà valorizzata creando le condizioni, anche di incentivazione, per l’attrazione del maggior numero di aziende possibili, rendendo celeri i percorsi amministrativi di risposta alle richieste delle imprese. Si cercherà di porre in essere ogni attività utile anche per favorire l’insediamento e la crescita delle start -up. Particolare attenzione verrà posta all’incremento delle occasioni di lavoro nell’ambito dell’agricoltura, dell’agro-industria, del turismo, del commercio e del terziario, ed a tutte le iniziative volte a favorire la transizione ecologica. Occorrerà snellire la burocrazia per favorire la localizzazione di nuovi insediamenti produttivi. Vi sarà una costante interlocuzione con gli Enti responsabili per plasmare i percorsi scolastici delle scuole della città e dei centri di formazione con le figure professionali più richieste sul territorio e fare in modo che i giovani possano avere la libertà di scegliere se rimanere nella loro città. Tutto sarà finalizzato per riportare i giovani nella città di Brindisi. Saranno loro uno dei pilastri dello sviluppo futuro della Città.

Brindisi può rivestire un ruolo strategico per lo sviluppo dell’intero territorio pugliese, ove si porti a termine la infrastrutturazione della città, realizzando un collegamento completo tra porto, aeroporto, ferrovia, ed infrastrutture stradali.
Il punto di partenza, sicuramente, sono le opere di infrastrutturazione e ammodernamento degli spazi portuali, retroportuali e degli specchi acquei. La polifunzionalità di un porto – infatti – può determinare lo sviluppo dello stesso e di tutte le attività economiche che ruotano attorno ad esso. Traffico commerciale, industriale e passeggeri possono coesistere – come già di fatto avviene – in un porto ben progettato e studiato con uno sguardo che vada ben oltre alle necessità contingenti. Organizzare un porto per poter accogliere e gestire quante più tipologie di traffico marittimo possibili è la mossa vincente e l’obbiettivo da perseguire. Il rilancio della zona industriale – altro cardine per la rinascita economica della città – potrebbe giovare al traffico delle merci in porto senza compromettere il comparto puramente logistico e il
traffico passeggeri/turistico che in un ampio specchio acqueo come quello di cui dispone il porto di Brindisi possono coesistere.
Crociere, navi passeggeri e mega yacht sono il futuro del porto interno e medio di Brindisi, i nuovi accosti per grandi navi da Crociera a Sant’Apollinare, spazi e terminal adeguati a garantire anche l’ormeggio delle navi da crociera più piccole (Luxury Cruise Yacht), la nautica da diporto e i mega-yacht sulle banchine del centro città creerebbero tutti i presupposti per candidare Brindisi da hub del traffico turistico marittimo della Puglia. La posizione di Brindisi nella geografia della logistica europea ci vede naturalmente proiettati come hub del traffico navale che si sposta lungo il mare Adriatico (siamo infatti collocati all’inizio/alla fine del percorso), questa caratteristica è un’altra opportunità che Brindisi può cogliere, organizzandosi per fornire i servizi di cui le navi, specialmente le navi da crociera, necessitano.

La Regione Puglia, il Comune di Brindisi e il Consorzio Nautico di Puglia – che ha sede legale a Brindisi – devono puntare in maniera forte sulla promozione del prodotto nautico pugliese e brindisino e l’internalizzazione delle aziende nautiche. Dallo SNIM, il Salone nautico, evento di riferimento pugliese, e dal neonato Consorzio può svilupparsi un’importante opportunità economica per il comparto e per Brindisi, già cresciuto del 153%. A Brindisi, infatti, c’è un vero e proprio distretto industriale attorno alla cantieristica navale, con produzioni innovative, attorno alle quali costruire la rivoluzione della nautica di porto sul quale strutturare il futuro economico della Città, nell’ottica del rispetto dell’ambiente e della mobilità sostenibile. L’amministrazione dovrà supportare il Consorzio – che aggrega già 24 imprese del settore già qualificate, per creare una vera e propria economia del mare, con personale qualificato e far crescere le aziende del territorio.

Riguardo alla rete ferroviaria, occorrerà porre particolare attenzione non solo al potenziamento della linea adriatica ma anche a quella di collegamento con la città di Taranto. Occorrerà aprire una importante interlocuzione con Ferrovie dello Stato affinché cessi l’interruzione della via Appia, costituente uno dei principali accessi alla città di Brindisi, mediante la realizzazione di un sottopasso, anche per autovetture e non solo pedonale, che colleghi agevolmente con la Stazione Ferroviaria e decongestioni il traffico nelle vie laterali. Con priorità occorrerà subito migliorare le vie di rapido accesso alla città e la connessione di tali accessi con parcheggi o aree di parcheggio, in modo da consentire che Brindisi sia agevolmente accessibile da chi provenga dall’esterno del tessuto cittadino, favorendo così anche le attività artigianali, commerciali, di ristorazione, ed anche culturali e di spettacolo. La città, infatti, ha un importante patrimonio storico-artistico che può attrarre molti visitatori, ed il porto interno è già divenuto anche un contenitore di iniziative culturali e di spettacolo che andranno ancor più incrementate e valorizzate.

Urbanistica

La progettazione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, deve porre particolare attenzione alle esigenze della comunità e del benessere dei cittadini. Occorre superare l’isolamento dei quartieri periferici, creare punti di aggregazione nelle zone più isolate (biblioteche, ludoteche, centri di lettura e di co-working) nonché recuperare aree per attività turistiche, sul modello delle “Case di Quartiere”. Tra gli obbiettivi la creazione di una Cittadella del Benessere per attività di aggregazione sociale, culturale e sportiva. Prioritario il rilancio della Cittadella della Ricerca, aiutando in ogni modo le attività già esistenti e facendola diventare sempre più luogo di attrazione per centri di ricerca e per start-up. Occorrerà, infine, proseguire le interlocuzioni con l’Autorità Militare per perseguire la smilitarizzazione dell’area del Castello di Terra consentendo una prosecuzione del collegamento tra viale Regina Margherita ed il quartiere Casale.

Riutilizzo del patrimonio comunale e attivazione delle Comunità nei quartieri
Occorrerà fare in modo che tutti gli immobili comunali inutilizzati siano resi fruibili e messi a disposizione gratuitamente dei cittadini per attività di interesse sociale, sul modello delle “Case di Quartiere” e attraverso strumenti amministrativi innovativi (patti di collaborazione, “riusa Brindisi”). Questi spazi devono rappresentare punti di riferimento ed aggregazione per i cittadini, attivando servizi di prossimità in base alle esigenze e dando spazio alle iniziative culturali e sociali promosse dal basso. L’amministrazione comunale si deve impegnare ad investire nell’innovazione sociale fornendo percorsi di animazione e formazione a queste realtà affinché possano crescere e diventare sostenibili nel lungo periodo secondo un modello di collaborazione tra istituzione e comunità.


Ambiente

Occorrerà porre in essere ogni iniziativa possibile per rendere più pulita la città, prevedendo una migliore regolamentazione di tale aspetto con la società appaltatrice del servizio di pulizia, e prevedendo anche una programmazione predefinita dei giorni e delle ore delle attività di pulizia dei vari quartieri e delle varie zone cittadine, in modo che l’esecuzione di tali attività possa essere più efficace ed anche controllabile, oltre che dai dirigenti comunali, anche dagli stessi cittadini. Curare il decoro urbano, con l’attivazione di un servizio per la manutenzione della città così da intervenire contemporaneamente sul decoro e sui piccoli ripristini, e il potenziamento del sistema di spazzamento e pulizia delle strade, anche tramite nuovi investimenti in macchinari e attrezzature. A sostegno, una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione sulla pulizia e contro l’abbandono dei rifiuti, ispirata ai principi di una sana convivenza in un ambiente pulito e ordinato, rivolta ai cittadini, alle scuole, alle associazioni dei commercianti.
Una soluzione innovativa, infine, è la realizzazione di isole ecologiche nel centro storico, che unisce funzionalità a qualità ambientale e valorizzazione dello spazio urbano.
delle Comunità energetiche rinnovabili per promuovere gli interventi di riqualificazione energetica, con la conversione degli impianti di riscaldamento e raffreddamento degli edifici pubblici di competenza del Comune (es. pannelli solari sui tetti delle scuole), la promozione di interventi analoghi da parte degli altri enti sul territorio cittadino e la messa in atto di incentivi con una rimodulazione delle imposte per interventi anche nel privato così da avere energia pulita locale e la riduzione dei costi in bolletta. In questo senso deve fare da esempio il progetto avviato nel quartiere Sant’Elia che sta portando all’istituzione della prima comunità energetica di Brindisi, dotando di pannelli fotovoltaici l’istituto comprensivo di Via Mantegna e che vede coinvolte le famiglie del quartiere. Creare uno sportello sul reddito energetico per dare supporto ai possibili beneficiari. Mantenere il verde cittadino, con la ripiantumazione di elementi abbattuti, la creazione di nuovi spazi a verde pubblico e nuove piantumazioni, il potenziamento della manutenzione del verde in tutta la città con particolare riguardo alle zone di pregio. Puntare, inoltre, al maggior coinvolgimento attivo dei cittadini che si possono far carico di specifiche aree verdi come forma partecipata di cura del bene comune e di aziende private come forma di autopromozione.


Sicurezza Urbana e Legalità

L’attività del Comune dovrà essere ispirata alla maggiore trasparenza possibile onde consentire il controllo della stessa da parte dei cittadini. Occorrerà puntare sulla prevenzione e sulla cultura della legalità da
introdurre con appositi progetti nelle scuole di tutti i gradi. A tal fine sarà opportuno anche assicurare la maggiore presenza possibile della Polizia Locale nei vari quartieri, ponendo in essere anche dei protocolli con le Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Carabinieri Forestali, Polizia Provinciale) finalizzati ad assicurare il controllo del territorio e la sicurezza dei cittadini e delle imprese che nel territorio svolgono la propria attività.
Per questo si procederà:

  • all’assunzione di 10 unità di Polizia Locale per assicurare gli agenti di quartiere e l’apertura delle delegazioni nei quartieri, così come da graduatoria e da odg già votato in Consiglio Comunale;
  • a potenziare il controllo del territorio in riferimento alla materia ambientale;
  • ad eliminare le zone di degrado urbano che creano insicurezza e pericolo.


Mobilità e Trasporto Pubblico

Parlare di mobilità nella nostra Città significa discutere di riqualificazione degli assi viari principali, di nuove interconnessioni, di servizi di trasporto e di parcheggi. Molte arterie di collegamento sono state oggetto di interventi mirati, ma soprattutto sono stati individuati 390 nuovi stalli che daranno la possibilità di sosta, accanto ai quali implementare delle aree di scambio dei mezzi pubblici e privati, con la finalità di rivitalizzare il centro storico e ridurre l’isolamento attuale dei quartieri periferici. Da tempo tutti i paesi europei si sono impegnati nella riduzione delle emissioni inquinanti, soprattutto per quanto riguarda la  qualità dell’aria all’interno delle grandi città. Gli interventi interessano in larga parte – appunto – il settore dei trasporti, un comparto strategico per la rivoluzione green che il Comune di Brindisi ha già avviato in questi anni per muoversi in modo ecologico.
Per questo occorrerà implementare il parco autobus, sia a metano che con motore elettrico nonchè acquistare autobus ibridi, anche, per proseguire con la sperimentazione del trasporto scolastico.Revisionare il PUMS raccogliendo informazioni utili sulle abitudini, modalità, necessità delle persone riguardanti lo spostamento in città, puntando sulla intermodalità, intrecciando i percorsi tradizionali con quelli progettati per i mezzi non inquinanti (partendo dalle bici e dai monopattini elettrici), sper ostenere un cambiamento culturale che porti i cittadini a lasciare a casa la propria automobile e a muoversi usando i mezzi pubblici.
La mobilità sostenibile è senz’altro la strada giusta da percorrere, l’unico modo possibile per abbattere le emissioni inquinanti in maniera rapida ed efficace. Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, cercando di capire come ridurre l’impatto degli spostamenti e adottare sistemi più ecologici e sostenibili per l’ambiente e la qualità della vita.


Welfare e Politiche Giovanili

Le persone e i loro bisogni sono al centro dell’azione amministrativa. Garantire il benessere delle persone significa capacità d’ascolto, offerta di servizi di qualità, coinvolgimento attivo nei percorsi di inclusione
sociale. Significa, più in generale, difendere valori come la coesione sociale e, più in particolare, azioni per favorire, per esempio, l’occupazione femminile. L’idea è quella di una città inclusiva, di un luogo accogliente capace di leggere i bisogni di ogni individuo e di costruire risposte personalizzate, attraverso un approccio improntato all’autonomia e non all’assistenzialismo, favorendo percorsi adeguati a questo obiettivo. Costruire una comunità solidale ed accogliente vuol dire mettere al centro il tema dei diritti e favorire la partecipazione di tutti; vuol dire restituire tempo alle famiglie con servizi di cura (anche con il contributo
del volontariato).
Le azioni:

  • Costituire il servizio sociale, attraverso l’attivazione degli Uffici di prossimità anche nei quartieri, implementando l’organico di Assistenti Sociali;
  • Sostenere i centri anti-violenza che già operano sul territorio con ulteriori servizi che permettano sicurezza per le donne e bambini in situazione di fragilità.
  • Creare strumenti di aiuto sempre più flessibili, capaci di rispondere in modo rapido ai bisogni crescenti sempre più complessi, ad integrazione e coordinati con gli aiuti statali (REI, Reddito di cittadinanza…).
  • Favorire l’inserimento lavorativo delle persone più fragili, anche attraverso l’istituzione di un apposito servizio SIL (Servizio Inserimento Lavorativo), e l’attivazione di percorsi adeguati.
  • Attivare in tutti i quartieri laboratori sociali; Promuovere la lotta al bullismo e l’affermazione dei diritti umani anche attraverso percorsi formativi nelle scuole.
  • Promuovere le buone pratiche dell’accoglienza ai migranti, nel rispetto della solidarietà umana, e per trasformare le tragedie che coinvolgono le migliaia di persone costrette a lasciare i propri paesi, in opportunità di riscatto e crescita.
  • Avviare percorsi di sensibilizzazione e inclusione dedicati a bambini e ragazzi e percorsi di prevenzione di “solitudine ed esclusione sociale”, con particolare attenzione alla popolazione anziana, in collegamento con volontari e realtà sociali cittadine.
  • Implementazione di un servizio di trasporto serale, tramite convenzione con taxi in servizio collettivo per permettere agli anziani di partecipare all’offerta culturale della città.
  • Migliorare l’accessibilità dei luoghi pubblici e incentivare l’abbattimento di barriere da parte degli esercizi privati, promuovendo inoltre campagne di sensibilizzazione.

Introduzione e regolamentazione della figura del referente di quartiere che periodicamente partecipi ai lavori delle Commissioni comunali portando avanti le istanze della porzione di territorio che rappresenta, che spesso possono essere varie e diversificate tra loro. Per ottimizzare gli interventi, è prioritario mettere a sistema tutti i servizi sociali con i servizi legati all’istruzione, così come ripensare i servizi in funzione delle reali esigenze dei cittadini e  ell’organizzazione delle famiglie, in un’ottica di ottimizzazione della qualità dei servizi che passa anche attraverso la valorizzazione del personale dipendente del Comune e il rafforzamento del collegamento tra i servizi  pubblici e i servizi offerti dal mondo privato e non-profit.

Il tema della sanità è prioritario ai fini della valutazione del benessere dei cittadini. L’amministrazione comunale si muoverà al fine di chiedere che:

  • si prosegua velocemente con l’iter amministrativo e finanziario per la costruzione di un nuovo Ospedale con l’obbiettivo – in prospettiva – di una creazione di una Cittadella della Salute;
  • rilanciare l’ex Ospedale Di Summa come polo sa, sanitario nel quale accentrare tutte le principali attività ambulatoriali per un’assistenza più accessibile a supporto dell’ospedale “Perrino”, soprattutto per decongestionare il Pronto Soccorso dello stesso;
  • venga adeguata l’offerta sanitaria ai Livelli Essenziali di Assistenza attraverso la sollecitazione al potenziamento dei servizi che allo stato risultano sostanzialmente carenti;
  • sia incrementata l’Assistenza territoriale attraverso il più ampio possibile dislocamento dei servizi di assistenza ed urgenza in tutti i quartieri periferici con l’utilizzo dei numerosi locali in dotazione alla ASL ed al Comune;
  • sollecitare con costanza gli Enti regionali e nazionali per superare in tempi brevi le emergenze sanitarie legate alla carenza di personale sanitario che tanti disagi stanno comportando ai brindisini.

Molto spesso si considerano i giovani come un problema di cui occuparsi, piuttosto che risorse da liberare ed aiutare a fare emergere. In questo senso bisogna investire per restituire opportunità ai giovani del territorio affinché crescano in un contesto attivo e possano rimanere nella propria città per costruirci il proprio futuro.
In tal senso è fondamentale:

  • promuovere iniziative di animazione territoriale attraverso spazi di aggregazione, di studio e di incontro e momenti di attivazione culturale e sociale per i più giovani;
  • potenziare le iniziative di start-up e lo sviluppo di progettualità innovative sul modello di Palazzo Guerrieri (laboratorio di innovazione urbana del Comune di Brindisi);
  • offrire occasioni di orientamento al lavoro e formazione

Su questi temi risulta in cantiere un’ampia progettualità (Galattica – progetto finanziato dal settore politiche giovanili della Regione Puglia; Brindisi Futura – progetto candidato alla misura promossa da Anci per contrastare il fenomeno dei Neet; Brindisi Orienta – progetto finanziato dal settore politiche del lavoro della Regione Puglia; Mycreo – hub promosso dal diparimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Tutta questa strategia va implementata legando i temi delle politiche giovanili a quelli dell’animazione territoriale, dello sviluppo d’impresa, dell’attivazione delle comunità, attraverso un’azione coordinata sull’innovazione sociale che possa dotare l’amministrazione comunale di un ente dedicato a queste progettualità per poterci investire maggiormente e migliorarne l’impatto sociale ed economico.


Sviluppo Economico

Sostegno alle comunità locali e alle piccole e medie imprese

Creazione di centri commerciali diffusi, attraverso la regolamentazione e valorizzazione di forme di aggregazione tra imprese commerciali, artigianali e di servizio, con lo scopo di valorizzare il territorio e di rendere più competitivo il sistema commerciale di cui sono parte. Si tratta di un nuovo modello organizzativo nato dalla consapevolezza che solo una gestione integrata dell’offerta commerciale può garantire agli esercizi di vicinato delle reali possibilità di successo nella competizione con altre tipologie distributive. Realizzare una struttura per dar vita al mercato ortofrutticolo, in un’ottica di cooperativismo tra piccoli e  grandi agricoltori anche in virtù dell’accesso a contributi comunitari.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla creazione delle migliori condizioni per lo svolgimento dei mercati rionali nei quartieri periferici, anche individuando zone in ulteriori quartieri della città.


Agricoltura

Sostegno alle comunità locali e alle piccole e medie imprese

Ad un nuovo sviluppo di Brindisi può dare il suo contributo anche l’agricoltura del territorio. La Città di Brindisi, per superficie agraria, e’ la città pugliese, dopo Foggia, con l’agro più esteso. Arriva fino ai confini di Mesagne, Sandonaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, Carovigno e San Vito dei Normanni. In provincia di Brindisi il peso dell’agricoltura sul valore aggiunto è passato dal 3,9% del 2005 al 6,5% del 2015 mentre l’industria, nello stesso periodo, dal 19% al 17%. Gli addetti nell’industria sono circa 20.000, in agricoltura sono 13.000 (e a questi andrebbero aggiunti quelli dell’indotto e della trasformazione alimentare, calcolati tra gli addetti nell’industria). In città, in proporzione, i rapporti sono più o meno gli stessi. Ma il settore agricolo rimane privo di considerazioni e di attenzione. Per questo, tra le priorità della prossima amministrazione c’è quella di favorire e rilanciare le produzioni di eccellenze tipiche locali creando un brand (Made in Brindisi) da rendere riconoscibile e da esportare nel mondo, nonchè disciplinare le De.CO. (denominazioni comunali di origine) certificazioni del settore agroalimentare che hanno la funzione di legare un prodotto o le sue fasi realizzative ad un particolare territorio comunale. A differenza delle denominazioni protette a livello europeo,
le De.Co. vengono disciplinate a livello comunale e sono pertanto alla portata di iniziative di valorizzazione locale di prodotti e ricette tipici del territorio. Questa attestazione De.Co., pertanto, dimostra l’origine  locale del prodotto, ne fissa la sua composizione e ne garantisce gli ingredienti ai produttori del territorio e ai consumatori. Attraverso la certificazione De.Co. il “prodotto territoriale” agroalimentare e/o enogastronomico acquista un’identità sul mercato (es. meloni di Brindisi, carciofo brindisino che pur avendo un marchio DOP ancora non riesce ad avere un Ente di Tutela, ecc.).
Alcuni produttori agricoli, infatti, stanno investendo risorse importanti soprattutto nella vitivinicoltura e nell’orticoltura. Le vigne del territorio di Brindisi producono ormai ottimi vini riconosciuti a livello nazionale e internazionale. L’agricoltura brindisina a partire dalla sua vitivinicoltura può essere modernità e futuro e, con il suo vino DOC, può contribuire a far conoscere e a costruire una nuova Brindisi, intesa come città e come comunità che si ripensa nella sua stessa identità.

E’ maturo il tempo che anche a Brindisi l’agricoltura ritorni ad essere considerata in maniera diversa per farla diventare una componente forte dello sviluppo del territorio. Sarebbe necessario, oltre al patto “città-campagna” come delineato dal PPTR, “un patto verde” per una buona agricoltura, contro l’abbandono dei terreni, recuperando quelli incolti per far crescere così, attraverso incentivi, associazionismo, formazione, una nuova passione e una imprenditorialità giovanile radicata nel territorio e del territorio. L’agricoltura è un settore pieno di opportunità e può avere un elevato valore aggiunto a condizione che si sappia generare quel circolo virtuoso del sapere fatto di tradizione, qualità, innovazione e capacità di racconto.


Sport, Turismo e Cultura

Sostegno alle comunità locali e alle piccole e medie imprese

Premessa
La città di Brindisi figura tra le prime in Puglia sia per numero di associazioni affiliate al Coni che per numero di tesserati (rapporto CONI 2017). Notevole è l’impatto sul territorio degli enti di promozione sportiva, la cui crescita di numero è ripresa dopo il periodo Covid. Dopo che la pandemia ha praticamente azzerato la pratica sportiva di base per buona parte degli anni 2020 e 2021, determinando l’effetto di ridurre per 2/3 i praticanti (soprattutto anziani e bambini), nel 2022 e 2023, si è assistito ad un forte recupero della domanda di sport. In questo contesto, la dotazione di impianti sportivi della città di Brindisi rischia di rivelarsi deficitaria in termini quantitavi e qualitativi. La politica di mantenere accessibile il ticket per l’utilizzo degli impianti sportivi, da un lato produce un incremento esponenziale della pratica sportiva, con indubbi benefici sulla socializzazione e sulla salute, dall’altro causa un sovraffollamento di utilizzo degli impianti sportivi comunali da parte delle società e dei singoli praticanti.

Sport e strutture sportive
Per rispondere alle aumentate esigenze dei cittadini appare necessario agire su diverse linee di intervento:
1)potenziare il numero di strutture sportive fruibili sul territorio e prevedere la ottimizzazione della gestione.
Va recuperata funzionalmente tutta la Cittadella della Sport che, in un ottica di crescita dovrà essere collegata alla città con un trasporto pubblico diretto. In primis occorre finalizzare la costruzione della New  Arena, la struttura polifunzionale destinata ad essere uno degli impianti più innovativi e grandi di tutto il Sud Italia, realizzata grazie ad un PPP tra Comune, socio privato e Regione Puglia. L’investimento è stato eseguito per generare impatti non sono nel mondo dello sport ma anche in quello dei concerti, convegni, congressi etc. avrà un effetto moltiplicatore su tutta l’area. Il restyling completo della Pista di Atletica di Contrada Masseriola avrà l’effetto di accrescere notevolmente la qualità della pratica sportiva, avrà un forte impatto sull’aumento del numero dei praticanti delle discipline di atletica leggera. Tra l’altro la  riqualificazione dell’intera struttura consentirà di ospitare eventi di carattere nazionale ed internazionale. Occorre ottimizzare la gestione, servendosi della Fidal come organismo in grado di valorizzare e gestire l’impianto.
II recupero funzionale della Pista di Pattinaggio del Quartiere Casale, con la conseguente costituzione di una associazione che opera didatticamente ha dimostrato che gli investimenti sugli impianti sportivi sono in grado di generare ritorni economici e sociali. I bandi per la rifunzionalizzazione del campo sportivo della Torretta e dell’impianto ex-Acsi, aggiudicati ma resi oltremoso difficoltosi dall’aumento vertiginoso dei costi dei materiali, indicano che la strada da seguire sia quella di una gestione pubblico/privato dell’impiantistica sportiva. Attivare partenariati pubblico/privati in grado di incentivare gli investimenti nel settore sportivo e turistico/sportivo assume valenza anche al fine di accrescere la dotazione di impianti sportivi. In tale contesto va evidenziata l’opportunità che terreni comunali inutilizzati possano trasformarsi in impianti sportivi, idonei per il gioco del Padel o per altre attività sportive.
2) Ottimizzare l’utilizzo degli impianti sportivi di proprietà comunale.
L’ottimizzazione dell’utilizzo degli impianti sportivi di proprietà comunale risponde a diverse esigenze, tra di esse promuovere l’accesso libero agli impianti da parte della cittadinanza, favorire la pratica sportiva per tutti e a tutte le età, con particolare attenzione a chi versa in condizioni economiche meno favorevoli, evitare il sovraffollamento di alcuni impianti a fronte di un utilizzo sottodimensionato di alcune strutture. Occorre sostenere, con progetti mirati e finanziamenti all’uopo determinati in accordo con i servizi sociali comunali, le famiglie in difficoltà economica per consentire a bambini, disabili ed anziani il pieno accesso alla pratica sportiva. E’ inderogabile, infine, fissare una chiara disciplina dell’utilizzo delle palestre in orario extrascolastico al fine di contemperare in modo chiaro prerogative, obblighi e diritti di dirigenti scolastici  ed associazioni sportive senza fine di lucro. Appare imprescindibile implementare l’esecuzione degli interventi di manutenzione atti a mantenete le strutture e gli impianti praticabili in tutta sicurezza.
3) Ottimizzare l’utilizzo degli spazi all’aperto.
In considerazione di condizioni meteo che agevolano la pratica outdoor per almeno 9 mesi all’anno, si pone inderogabile l’obiettivo di aumentare e migliorare la dotazione di spazi e strutture per la pratica di attività sportive, incrementando la possibilità di praticare sport in spazi liberi ed aperti, diffusi sul territorio.
Il sistema dei parchi brindisini andrà valorizzato con nuove aree attrezzate (stazioni per il fitness) per la pratica di attività sportive, oltre che con attività economiche tipo bar e ristorazione idonei a servire fruitori e praticanti sportivi. E’, altresì, necessario, mantenere in condizioni di decoro, efficienza e sicurezza, i parchi e le tutte aree verdi maggiormente frequentate dagli sportivi. Occorre incrementare il numero di playground progettati sul territorio comunale onde rispondere anche all’esigenze di aggregazione, inderogabili soprattutto nei quartieri più complessi. Vanno agevolate le occasioni di promozione dello sport nelle vie e nelle piazze cittadine al fine di “andare” verso le famiglie e i più giovani che appaiono sempre meno propensi a svolgere attività motorie. Portare decine di associazioni a promuovere  contemporaneamente la loro attività in luoghi differenti dalle palestre, assume la duplice valenza di costituire una rete tra Asd e di avvicinare potenziali utenti della pratica sportiva. Occorre valorizzare l’associazionismo e la partecipazione. Nel campo sportivo ciò si declina nel coinvolgere e favorire il protagonismo delle società nella programmazione degli eventi e, auspicabilmente, della gestione degli impianti. Il comune deve agevolare i rapporti tra le associazioni e gli istituti scolastici anche attraverso appositi protocolli d’intesa.
4) Lo sport come attrattiva turistica.
Il turismo sportivo è un settore relativamente recente, ma in costante sviluppo. Lo sport praticato o vissuto da spettatore, genera importanti flussi turistici nel corso dell’intero anno. E’ in continuo aumento il  flusso di appassionati che raggiungono mete turistiche per motivi sportivi. Il turismo sportivo può essere visto sotto due punti di vista:

  • La ricerca di una destinazione ideale per praticare il proprio sport preferito;
  • Vivere un evento da spettatore.

La tradizione sportiva brindisina ha nella Brindisi-Corfù e nel mondiale di motonautica due eventi in grado di garantire annualmente una vasta partecipazione di atleti e di pubblico, con effetti positivi sulla economia del territorio, a partire dal sostanziale “sold out” di molti alberghi. Per la realizzazione di questi eventi, il ruolo del Comune di Brindisi è essenziale per la comunicazione ed il sostegno organizzativo ed
economico. In attesa della New Arena, che garantirà la possibilità di ospitare grandi eventi sportivi e non solo, e della nuova Pista di Atletica Leggera (anch’essa candidabile a eventi sportivi di caratura  internazionale) è auspicabile che – in accordo con la Regione Puglia –, Brindisi possa proseguire ad essere sede di manifestazioni sportive di caratura nazionale ed internazionale.
Nel frattempo va potenziata l’attività di comunicazione della buona ricettività impiantistica del nostro comune e degli eventi sportivi come promozione di una città vivibile, giovanile ed attiva. Brindisi deve candidarsi a diventare un punto di eccellenza nel campo dei congressi e conferenze, rendere maggiormente fruibili alcune strutture sportive (in particolar modo campi di tennis, calcio, padel e calcetto). In tal modo si accresce l’opportunità di incontrare il favore di nicchie importanti di mercato come quella del turismo aziendale e professionale.
5) Interventi urgenti:
Anche in considerazione degli obiettivi e dei risultati raggiunti o raggiungibili da alcune società sportive, di grande appeal sulla cittadinanza, appare imprescindibile garantire un nuovo parquet al PalaZumbo ed interventi strutturali che possano rendere lo Stadio Comunale agibile per incontri di categorie professionistiche. Occorre definire, auspicabilmente in accordo con altri enti, una strategia per la riapertura delle piscine comunali. In seconda battuta occorre individuare progetti mirati e finanziamenti all’uopo in accordo con i servizi sociali comunali, le famiglie in difficoltà economica per consentire a bambini, disabili ed anziani il pieno accesso alla pratica sportiva.

I contenitori, gli spazi culturali, le istituzioni, i progetti

Migliorare ed arricchire l’offerta esistente creando nuovi attrattori e puntando su bellezza, design e nuove architetture, sostenibilità e industrie culturali e creative. E’ questa la strada da percorrere partendo da quanto avviato, dai nuovi edifici, spazi, eventi ed esperienze per rendere Brindisi sempre più dinamica ed attrattiva, viva durante tutto l’anno. La fondazione del “Nuovo Teatro Verdi” deve divenire ancor più il soggetto fondamentale e privilegiato, in qualche misura il contenitore culturale per eccellenza, cui possa fare riferimento l’intero alto Salento, ma non solo. Importante deve divenire la mission che porti questa struttura ad essere, oltre che luogo culturale per eccellenza per Brindisi, anche grande agorà per quella parte della penisola salentina che può e deve essere attratta da produzioni, eventi, esperienze  culturali e quant’altro questa Fondazione pone in essere. Per questo è indispensabile creare pacchetti di proposte, attivare relazioni ed incontri diretti con le Amministrazioni locali potenzialmente interessate alle produzioni del “Verdi”; anche prevedendo l’attivazione di collaborazioni con la “STP”, al fine di attivare pacchetti di corse su mezzi pubblici per raggiungere il Verdi di Brindisi.
Sarebbe anche auspicabile ricercare anche forme di collaborazioni con produzioni spettacolari, di grande ed accertato rilievo, provenienti dalla Grecia e dall’Albania e di quelle italiane da portare in questi paesi. Occorre inoltre aprirsi ancor più ai giovani e non dell’intera scena di terra brindisina e pugliese : scrittori, musicisti, attori, artisti vari, etc. Importante inoltre deve essere il rapporto con le associazioni operanti nel territorio, a partire dal Manifesto della Cultura e dalla Consulta per la Cultura, da realizzare.
La Biblioteca provinciale, divenuta oramai “Mediateca”, vanta spazi molto ampi, rinnovati, moderni e tecnologicamente molto avanzati, che si spera molto presto potranno tornare nella disponibilità dei fruitori; auspicabile sarebbe, a questo proposito, allocarvi, almeno sino alla ristrutturazione degli spazi degli ex Uffici finanziari, alcune attività dell’Università di Bari. E comunque si rende assolutamente necessario e non più rinviabile procedere al ripristino delle parti pericolanti della ex Biblioteca provinciale, come pure alla tempestiva risistemazione dell’ingente patrimonio librario giacente in stato precario in dettastruttura.
Si impone una attivazione di sinegie veramente efficaci con le tante associazioni culturali presenti a Brindisi, con le quali immaginare almeno minime sinergie ed utili collaborazioni, soprattutto in occasione di eventi significativi. (esempio: nel 2023 ricorre l’ottantesimo anniversario di “Brindisi capitale d’Italia”, perlomeno di quella liberata). Serve quanto prima delineare uso e modalità di fruizione dei bellissimi capannoni dell’ex Montedison, come pure intentare ogni sforzo possibile per donare a “Forte a mare” quelle occasioni affichè diventi “l’isola della cultura marina”, il grande e bellissimo contenitore di esperienze culturali importanti che tutti ci aspettiamo, insieme all’Isola di Sant’Andrea.
Necessita vivificare la parte del centro storico posta dalle parti della Chiesa del Cristo, ipotizzando la nascita di un polo culturale che comprenda l’ex scuola Marconi, soprattutto quando diverrà sede universitaria, com’è già programmato, la stessa Chiesa del Cristo, già attiva nelle letture dantesche, e quella bellissima e grande piazza “metafisica” che si apre sulla Chiesa.
Intensificare le collaborazioni con il Museo archeologico provinciale,
l’Archivio di Stato, la Biblioteca De Leo, Il Museo archeologico Faldetta e il MAP, in una logica nella quale siano reciprocamente fecondi i rapporti tra istituzioni pubbliche e private al fine di costruire sinergie utili alla città.
Il rapporto con l’Università di Brindisi.
Serve riprendere un rapporto non più solo burocratico col Polo Universitario presente a Brindisi, individuando strategie ed interventi che ne caratterizzino meglio le strategie educative e di ricerca, le criticità e i rapporti con la Città.
Le scuole dell’Autonomia.
Una parte importante nelle strategie culturali e sociali di una città riviene anche dalle capacità, educative e formative, che le scuole assicurano ai cittadini del futuro. La politica scolastica di un comune allora deve assicurare anche progettualità e sinergie, indirizzi e visioni di politiche educative e formative da condividere, pur nel rispetto delle reciproche autonomie con le scuole e di già sperimentare con gli studenti forme di partecipazione alla vita democratica ed ascolto dei loro bisogni.
Educazione permanente.
La prospettiva della “lifelong learning” deve uscire dalla retorica e diventare fondamentale opzione educativa anche a Brindisi. E’ una necessità impellente il cui valore sociale ed umano è confermato anche dai dati di questi giorni, che certifica l’alto numero di anziani in Italia, ai quali occorre assicurare una salutare e nuova formazione, culturale ed umana, che duri nel tempo. In questa prospettiva le politiche del Comune devono necessariamente sollecitare ed accompagnare la nascita di Università della Terza Età o Popolare, del tempo libero, etc., considerato che di fatto oramai non ne esistono più nella nostra città.

Occorre sostenere davvero la professionalità dei giovani, che realizzano esperienze culturali, comunque presenti nel nostro territorio da tempo o che intendono ritornarvi, in una logica che sia al contempo  formativa e di supporto. Per cui serve fornire ai giovani spazi e adeguate strutture per la produzione di attività artistiche e di avvio alla pratica dell’arte, nella sua più ampia accezione. Assicurare tempestivamente la conoscenza delle buone occasioni lavorative fornite dal PNRR, da bandi europei, nazionali e regionali, nelle forme meno burocratiche e più accessibili ai giovani, alle associazioni ed alle singole personalità della cultura, assicurando anche uno sportello informativo qualificato. Promuovere una cabina di regia, progettazione, coordinamento e diffusione di tipo pubblico sulla cultura in senso lato e che faccia riferimento ad una struttura di responsabilità chiara per la quale occorre una delega amministrativa a tempo pieno e non più ad interim del settore della Cultura a livello comunale.
Serve ricercare e stabilire un rapporto e raccordo con i privati che intendono investire sulla cultura, in forma diretta o tramite partnership, sponsorizzazioni e collaborazioni, come pure fornire le informazioni necessarie che consentirebbero di contare su una fiscalità che premia gli investimenti nell’ambito culturale, creando un albo dei privati interessati. con erogazioni liberali. Sviluppare e meglio definire il rapporto col Distretto Produttivo Puglia Creativa della Regione Puglia. Puglia Film Commission, etc..
Brindisi, grazie al percorso di rigenerazione urbana in ottica culturale e creativa ha l’ambizione di concorrere per il titolo di Capitale italiana della Cultura. Una Capitale della Cultura che costruisca la sua candidatura sulla parola pace e sulla rigenerazione urbana puntando  sulle industrie culturali e creative, oltre che sul proprio ruolo strategico di città terminale della Via Appia, appena candidata a Patrimonio Unesco.
Si ipotizza – infine – la presentazione della candidatura nazionale de “Le città dell’Appia antica della Terra di Brindisi”, comprendente Brindisi, Mesagne, Latiano, Oria e Francavilla Fontana, che si sostanzi, sia con la candidatura già presentata all’Unesco, quale patrimonio mondiale della “Regina Viarum”, che il Masterplan del progetto Appia 2030, finanziato con il bando Anci Mediaree.


Servizi al cittadino

Sostegno alle comunità locali e alle piccole e medie imprese

L’idea assoluta è quella di rendere il cittadino in grado di accedere e usufruire di tutti i servizi della pubblica amministrazione, dal pagamento delle bollette alla richiesta di certificati, in modo autonomo e soprattutto attraverso servizi digitali semplici e sicuri.

Brindisi città amica degli animali

Realizzazione del progetto Brindisi Pet Friendly, aumentando le aree verdi per la ricreazione dei cani, con spazi anche dedicati alle loro attività motorie. Lotta al randagismo con campagne di sterilizzazione dei cani e gatti randagi e campagne di microchippatura degli animali domestici. Attuazione del regolamento comunale d’igiene urbana veterinaria per il benessere degli animali per porre le basi di una corretta convivenza tra varie specie, riconoscendo agli animali il diritto ad una esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche e etologiche. Un Regolamento – quindi – che sia anche strumento di supporto per i cittadini, stabilendo chi fa cosa, e di conseguenza a chi il cittadino debba rivolgersi in caso di necessità. Ampliamento servizio raccolta deiezioni. Realizzare il cimitero degli animali domestici (in sede da individuare).